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sabato 12 dicembre 2009

Impianto fotovoltaico e pannelli solari: la verità nascosta!



Lo scopo di questo articolo non è quello di illustrare il funzionamento di un impianto fotovoltaico, né tantomeno quello di spiegare nel dettaglio come è possibile convertire la luce solare in energia elettrica. Infatti, se volete conoscere questi particolari vi basterà leggere le migliaia di guide che ormai pullulano nel web:

L’intento con cui viene scritto questo articolo è quello di mettere in luce dei “semplici” dettagli che in genere vengono sottaciuti ma che in realtà fanno la differenza nella scelta d’investimento nel fotovoltaico. L’obiettivo dovrebbe essere quello di permettere al lettore di fare una scelta consapevole verso questa fonte di energia rinnovabile senza sgradevoli sorprese finali.
Partiamo allora dall’analizzare quali sono le possibili scelte presenti attualmente sul mercato:


  • Installazione dei pannelli solari autofinanziata;




  • Installazione dei pannelli solari “a costo zero” iniziale ma ripagata con la cessione del contributo statale per 20 anni.


Sebbene la seconda ipotesi possa sembrare una trovata allettante è bene far chiarezza su che cosa esso significhi. Nella maggior parte di questa tipologia di contratti si celano delle clausole che giustamente tutelano l’azienda fornitrice dell’impianto, queste clausole obbligano il contraente a farsi da garante del contributo statale qualora vi fossero degli impedimenti nella sua erogazione, fino alla scadenza dei venti anni. Che cosa significa questo? Questo significa che nel caso in cui per venti anni i pannelli non potessero più produrre energia elettrica allora dovrà essere il cliente a pagare il contributo all’azienda con cui ha installato l’impianto fotovoltaico! Venti anni sono un arco temporale molto lungo! Potremmo dire un quarto della vita media di un uomo. Ve la sentireste di impegnarvi così a lungo tempo? Scusate l’ironia ma al giorno d’oggi i matrimoni o i rapporti di coppia vanno in crisi molto prima! Ad esempio, cosa vi assicura che in venti anni non abbiate bisogno di vendere la casa? E come la mettiamo allora con i pannelli solari?
Un’altra clausola di questi contratti “a costo zero” che dovrebbe incominciare a non farvi più dormire sonni tranquilli, nemmeno di notte, è che il cliente è responsabile della produzione dell’energia elettrica.
Questo significa che se il pannello solare non produce energia elettrica è compito del cliente fare in modo che tempestivamente venga ripristinato il funzionamento, ad esempio chiamando l’assistenza che per i più accorti sarà gratuita perché inclusa nell’assicurazione sui pannelli, ma che per alcuni potrebbe essere un costo aggiuntivo a proprio carico! Se vi rubano i pannelli solari (e non ridete perché il furto di pannelli solari purtroppo è realtà) e non siete assicurati sarà vostro compito riacquistarli! In più, nel tempo in cui l’impianto non produce dovrete rimettere di tasca vostra l’equivalente non prodotto in termini di contributo statale dall’impianto! Non vi basta? Sapete che in genere i pannelli solari lavorano in serie?




Se non siete esperti di questa terminologia vi basti sapere che se una sola cella dell’impianto fotovoltaico non funziona come si deve allora calerà la produzione anche delle altre celle! Come potrebbe una sola cella non funzionare come si deve? Tralasciando gli atti vandalici di qualcuno che tira dei sassi sui vostri pannelli e volendo anche tralasciare dei malfunzionamenti dovuti alla produzione del pannello, sapete che anche un “escremento” di uccellino può essere una barriera per l’assorbimento dei raggi solari? Quindi, armatevi di tanta pazienza e spazzolone e preparatevi a salire sul tetto a spazzare i pannelli, facendo molta attenzione a non rovinarli! A proposito, ma vi avevano avvertiti che i pannelli solari producono anche di notte??? ;-) Quindi, attenti ai vostri sonni notturni!
Scusate l’ironia con cui sottolineo alcuni passaggi ma la ritengo d’obbligo per mettere in luce dei paradossi che penalizzano questo tipo di scelta. Essere responsabili della produzione d’energia elettrica, sebbene ci siano svariate tecnologie pronte ad aiutarvi nella visualizzazione di quanto erogato dai pannelli, sistemi che scoraggiano i ladri perché una volta rubati i pannelli diventano inutilizzabili o facilmente rintracciabili, ve la sentireste di prendervi questa responsabilità rinunciando semmai anche alle vostre vacanze per vigilare sui pannelli?

Pensateci, in fondo lo fate per la madre terra e sicuramente questo è un gesto encomiabile per voi e per il futuro del pianeta!

Che cosa succede se invece vogliamo acquistare i pannelli di tasca nostra? Senza temere dei blackout di produzione?
Di sicuro tutti vi avranno detto che un impianto solare produce almeno per venti anni garantendo dei buoni standard produttivi, dopo i venti anni si ha un decadimento (anche se questi dati potrebbero essere smentiti perfino domani visto la grande ricerca che si fa in questo campo e proprio questo potrebbe essere un altro elemento a sfavore nella scelta di installazione dell’impianto, aspettare una tecnologia più matura, più produttiva e ad un costo più basso...).
Cmq in genere i pannelli sono assicurati come produzione di energia per 20 anni, chi vi vuole vendere l’impianto vi dirà che dopo 10 anni l’impianto si sarà abbondantemente ripagato  da sé e poi avrete altri 10 anni di totale guadagno sia in termini di energia elettrica a costo zero che in termini di energia eccedente veduta all’Enel più il contributo statale.
Ma è effettivamente così?
Come la mettiamo con l’inverter? Forse non sapevate che l’inverte và cambiato ogni 10 anni altrimenti il vostro impianto non produce più niente! Ed il suo costo??? Inutile scrivere un prezzo visto che a seconda dell’impianto può variare, sappiate cmq che è un componente molto costoso e che il costo della sua sostituzione è a vostro carico!
Ma le sorprese non finiscono qui.
Un altro aspetto importantissimo nella valutazione di questo investimento è il calcolo di un indice finanziario detto ROI (Return of Investment), per farla breve e per rendere comprensibile di cosa parliamo vi faccio un esempio: nel caso volessimo investire del capitale ad una certa scadenza, dovremmo essere in grado di poter calcolare il rendimento attualizzato a quella scadenza. Detto ancora più semplicemente, se al giorno d’oggi possiedo 2 euro e con questi ci acquisto 1 Kg di pane, fra 10 anni o meglio, fra 20 anni probabilmente non potrò più acquistare 1 Kg di pane con quella cifra, ma per effetto dell’inflazione che ogni anno avrà eroso in parte il potere d’acquisto del mio denaro dovrò avere a disposizione più denaro per effettuare lo stesso acquisto. Lo stesso discorso si applica nel calcolare il vantaggio o lo svantaggio di investire i propri soldi su di un impianto fotovoltaico più che in un’altra forma di investimento finanziario (titoli di stato, fondi monetari, azioni o obbligazioni...) oppure immobiliare.
Aggiungendo agli ottimistici preventivi che vi vengono fatti anche il costo per il cambio dell’inverter ogni 10 anni e attualizzando il capitale alla scadenza ci accorgeremo che l’investimento in un impianto fotovoltaico si ripaga all’incirca dopo 20 anni!!! Altro che 10 anni...! Quando dei venditori beoti vi prospettano i vantaggi dell’impianto fotovoltaico sappiate bene che il vero vantaggio è l’aiuto concreto che date all’ambiente.
Dal punto di vista finanziario un privato non ha grandi vantaggi nell’installare l’impianto fotovoltaico. Per quanto riguarda gli imprenditori invece c’è da dire che facendo oculatamente i conti un piccolo vantaggio aggiuntivo ci potrebbe essere grazie agli sgravi fiscali e contabili legati a questo tipo di investimenti che gli permetterebbero di far rientrare in tempi più brevi il capitale investito e così iniziare a guadagnare.

Per il momento ho scritto abbastanza, mi riservo di revisionare questo articolo in futuro aggiungendo ulteriori elementi. La mia raccomandazione è quella di guardare bene a tutte le clausole contrattuali quando vi viene proposto questo investimento. Non vi ho fornito dati numerici perché ogni tipologia di impianto, a seconda dei Kilowatt prodotti ha dei suoi numeri ma ritengo che con le opportune dritte possiate farlo voi stessi chiedendo il costo della sostituzione dell’inverter e calcolando la formula del ROI.

La discussione è comunque aperta a tutti coloro vorranno partecipare aggiungendo spunti utili.

Visto che diverse volte mi è stato chiesto dei vantaggi derivanti dall’essere degli Energy broker  vorrei darvi un’ultima raccomandazione. Purtroppo in giro vi sono delle aziende che si fregiano di una immagine costruita artificialmente e che vogliono cavalcare il fenomeno del fotovoltaico per raggranellare proseliti a cui spillare quattrini ed assoldarli nelle loro fantomatiche catene di vendita organizzate su livelli. Quello che posso dirvi è che il più delle volte queste aziende non puntano a far crescere i loro affari nel settore del fotovoltaico ma a vendere corsi motivazionali per gli Energy broker. Evitano di arrivare alla messa in funzione degli impianti venduti così da non far salire di livello e quindi remunerare i loro agenti. Un’azienda seria e che si rispetti non chiede denaro per effettuare colloqui di lavoro o per formare i propri rappresentanti, al massimo fanno dei corso di formazione ed una parte dei costi sostenuti li scalano dai primi stipendi erogati.
Anche in questo caso vi raccomando di aprire bene gli occhi e guardarvi da chi vuole raggirarvi promettendovi facili guadagni, aimè l’albero della cuccagna non esiste e la favola di Pinocchio, il gatto e la volpe la conosciamo bene tutti ;-)

P.S.: Ora siete pronti per guardare con occhi diversi a quanto vi viene detto e per questo vi propongo questo video che per molti versi è interessante e vi permette di capire in pochi minuti diverse cose sul fotovoltaico, ma per altri versi, ad esempio i costi a 20 anni, lascia il tempo che trova.



Attenzione che il video è del 28 maggio 2008 e quindi gli ecoincentivi hanno subito una diminuzione ormai del 2% nel 2009 e ne subironno un'altra del 2% nel 2010.

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